martedì 16 giugno 2009

Una pessima pratica!


Diamo spazio ad un S.O.S. relativo alla pessima pratica di dare il diserbante alle scarpate delle nostre strade di campagna. Ci giunge una nota di alcuni citadini e studenti universitari che hanno lanciato un appello. Le osservazioni potranno essere trasmesse al nostro amico prof. Fabio Taffetani dell'Università Politecnica delle Marche.

Da alcuni cittadini attenti alla salute del territorio un S.O.S. a tutti coloro che amano la biodiversità, gli equilibri della natura e la propria salute…

Come avrete notato ultimamente lungo le Strade Provinciali e di alcuni Comuni ci sono delle orribili strisciate di erba secca purtroppo non a causa del caldo ma del Rodeo Gold (diserbante) a base di GLIFOSATE usato, non dagli agricoltori confinanti con la strada che ben conoscono il regolamento in materia, ma dagli operatori della Provincia di Ancona e Macerata.
Perché succede questo?
Perché i soggetti in questione hanno adottato un progetto della Provincia di Ancona, avallato da un agronomo della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, denominato D B S (Decoro Banchina Stradale), con il quale vogliono “bonificare” anche essenze arboree come le acacie, gli ailanti, i rovi, le canne…usando glifosate.
Se volete saperne di più visitate il sito http://www.museobotanico.univpm.it/, cliccate su news e troverete tutto il materiale per rendervi conto del Danno Biologico Sicuro che deriverà da questa sconsiderata decisione.

MOTIVI DI CONTRARIETA’:
-SCARPATE A RISCHIO DILAVAMENTO EROSIONE E STABILITA’, gli effetti dell’uso di disseccanti non si fanno attendere, alle prime piogge si notano frane e smottamenti diffusi
-PERDITA DI COPERTURA E DI MATURITA’ della vegetazione erbacea, la cui evoluzione risale a 30-40 anni di adattamento, mentre il trattamento chimico riporta il terreno alla condizione iniziale e lo espone alla colonizzazione di poche annuali pioniere e aggressive, come l’avena
-AZIONE NON SELETTIVA SU LISTA ROSSA, piante a rischio estinzione e scomparsa locale,(non viene in alcun modo specificato come salvarle)
-AZIONE DISTRUTTIVA SU ARBOREE (servono a contenere le scarpate, la maggior parte sono protette, spesso sono piantumate da agricoltori ai fini di biodiversità e per il ripopolamento della caccia)
-POTENZIALE DANNO ALLE PERSONE CHE TRANSITANO NELLE PRIME 15-24 ORE (rischio per la raccolta delle erbe spontanee, degli asparagi, contaminazione pelle, occhi e vie respiratorie)
-DANNO PAESAGGISTICO: danno allo sviluppo del turismo rurale: paesaggi feriti da strisce marroni
-RISCHIO PERDITA DELLA BIODIVERSITA’ SU AMPIE SUPERFICI, considerando che in molte zone collinari, vallive e costiere la ricchezza vegetale si è conservata quasi esclusivamente lungo i fiumi e le scarpate della principale rete stradale
-AUMENTO RISCHI INCENDI: da maggio in poi erba secca lungo le strade
-NESSUN BENEFICIO IN FATTO DI TEMPO DEDICATO AGLI INTERVENTI in quanto molto spesso il trattamento viene effettuato quando le erbe sono già alte e quindi si rende necessario ugualmente lo sfalcio

-MOTIVAZIONI LEGALI:
-TRATTAMENTI CON PESTICIDI SU TERRENI DI TERZI (frontisti):come minimo obbligo di comunicazione preventiva e di consenso informato
-OBBLIGO DI CARTELLONISTICA DI PERICOLO SULLE ZONE TRATTATE
-DERIVA SU AZIENDE BIOLOGICHE, con perdita della certificazione sugli appezzamenti coinvolti, quindi perdita economica e inconsapevole
-INIBIZIONE DELLA LIBERTA’ PERSONALE
-SPOLVERAMENTO DELLE AUTO IN CORSA E INQUINAMENTO ANCHE DEI DOTTI DELL’ARIA.

Se avete da fare osservazioni o raccontare esperienze in merito scrivete al Prof. TAFFETANI (Dip. Scienze Ambientali e Produzioni Vegetali, Università Politecnica delle Marche, Via Brecce Bianche, 60131 Ancona): f.taffetani@univpm.it o presso step53@alice.it

A tutte le Aziende aderenti al Distretto Rurale di Qualità o ad altre associazioni promuoventi il recupero del territorio e della biodiversità chiediamo di esprimere il proprio dissenso scrivendo un messaggio di protesta alle medesime per esortarle a fare qualche azione. Tutte le aziende comunque interessate alla questione potrebbero manifestare il proprio dissenso alla Forestale, alle Segreterie dei Parchi Regionali, alla Comunità Montana, al proprio Comune,… ognuno provvederà al meglio.Contiamo sul vostro passaparola per avere più forza.
Allegata alla presente una scheda scientifica sul presunto innoquo glifosate

P.S.: se siete disposti ad un incontro per fare il punto della situazione e mettere in piedi un ampio dissenso pubblico fatelo presente, potremo avere il supporto del prof. Taffetani Ordinario di Botanica Sistematica del Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali.
Forza ragazzi in tanti si può…

Stefano, Daniela, Francesca, Cristina,….